In Italia è in vigore il Nuovo Conto Energia (DM 19/02/2007), un programma d’incentivazione della produzione di energia elettrica con impianti fotovoltaici.
Il meccanismo è simile a quello di un finanziamento in conto esercizio, ovvero non vengono dati dei soldi per costruire l’impianto, bensì per l’energia che esso produce. Denaro erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) sottoforma di tariffa incentivante.
Grazie agli incentivi del Conto Energia, in circa 10 anni è possibile avere il cosiddetto ritorno dell’investimento ovvero si ripaga il costo sostenuto per l’impianto. Questo tempo ovviamente varia in funzione di molti parametri, stimabili in fase progettuale, a seconda ad esempio dell’area geografica in cui si realizza, della dimensione dell’impianto e della tecnologia utilizzata.

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L’incentivo per ogni kW prodotto cambia secondo la dimensione dell’impianto e la sua tipologia d‘integrazione architettonica e viene percepito dal proprietario dell’impianto in modo continuativo (di norma mensilmente o bimestralmente) per i primi 20 anni di vita dell’impianto.
Installando un impianto fotovoltaico per il proprio autoconsumo si hanno quindi di norma tre fonti di guadagno (o risparmio):
- si utilizza l’energia prodotta dal proprio impianto e di conseguenza si acquista meno elettricità dalla rete abbassando la propria bolletta;
- si cede energia alla rete, in modo da poterla richiedere quando necessario o facendosela pagare dal gestore della rete;
- per il semplice fatto di aver realizzato un impianto fotovoltaico (se l’impianto rispetta le indicazioni del Conto Energia), si percepiscono gli incentivi del GSE in base alla quantità di energia prodotta.
L’impianto deve rispettare molti standard e numerose condizioni per ottenere la tariffa incentivante. Due molto importanti sono:
- che sia grid connected, ovvero connesso alla rete di distribuzione;
- che entri in funzione entro e non oltre il 31 dicembre 2010.
Esiste un tetto massimo annuo finanziabile, raggiunto il quale, le domande per accedere alle incentivazioni sono rigettate e devono essere ripresentate nell’anno successivo. Si raggiunge il tetto annuale quando le richieste coprono interamente i fondi messi a disposizione per quell’anno.
Gli incentivi sono compatibili con dei finanziamenti a fondo perduto che alcune regioni bandiscono, a condizione che non superino il 20% dei costi di realizzazione dell’impianto. Inoltre per le spese di realizzazione vi sono delle convenzioni con alcuni istituti bancari per accedere a dei prestiti.
Data di pubblicazione: 01/06/2009